La vocazione internazionale è certamente un tratto distintivo delle PMI italiane, che quest’anno per la prima volta partecipano attivamente alla 49esima edizione del Forum di Cernobbio organizzato a Villa d’Este da The European House – Ambrosetti.
È SACE ad aprire per la prima volta le porte dell’evento più rilevante per l’industria e la finanza alle piccole e medie imprese, permettendo a 150 PMI di seguire virtualmente e gratuitamente il Forum, creando un hub interamente a loro dedicato.
Un’opportunità offerta da SACE in linea con la missione e gli obiettivi del Piano Industriale INSIEME 2025, come ha spiegato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE:
SACE partecipa al Forum di Cernobbio insieme alle PMI italiane, offrendo loro la possibilità di seguire virtualmente la tre giorni di lavori, incontri e dibattiti, e soprattutto portando all’attenzione di questo autorevole contesto l’importanza e le prospettive per le piccole e medie imprese italiane, alle prese con le sfide e le opportunità della transizione sostenibile e digitale. Noi di SACE siamo già al fianco di 40 mila PMI italiane nei loro progetti di investimento e crescita sostenibile in Italia e nel mondo e contiamo di raggiungerne 65 mila nell’arco di Piano.
PMI italiane alla prova dell’export
Il Forum di Cernobbio ha rappresentato lo scenario perfetto per presentare lo studio “Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell’export tra transizione sostenibile e digitale”, realizzato da SACE in collaborazione con The European House – Ambrosetti e incentrato sull’analisi del ruolo fondamentale delle imprese per l’economia e l’export nazionale, mettendone in evidenza le potenzialità di sviluppo trainate dalla transizione green e dalla trasformazione digitale.
Illustrato da Alessandra Ricci, AD di SACE, insieme ad Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE, e Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence e dello sviluppo internazionale di The European House – Ambrosetti, il report si propone di evidenziare le prospettive di sviluppo delle PMI che affrontano le sfide dei mercati internazionali.
La ricerca, in particolare, mostra il costante impegno di SACE per le PMI e l’intero sistema produttivo, favorendo una maggiore consapevolezza degli strumenti necessari al mondo imprenditoriale per crescere in chiave sostenibile ed innovativa.
Obiettivo dello studio – ha dichiarato Alessandro Terzulli – è sottolineare, in considerazione della loro importanza, le caratteristiche che contraddistinguono le oltre 200 mila PMI italiane, al fine di valorizzarne le qualità e aiutarle a cogliere le opportunità di sviluppo nel panorama nazionale e internazionale, anche alla luce della duplice sfida della transizione sostenibile e digitale.
Il ruolo delle PMI nel tessuto produttivo italiano
Spina dorsale dell’economia italiana, le oltre 200 mila piccole e medie imprese attive sul territorio nazionale generano un giro di affari di oltre 1000 miliardi di euro impiegando 5,4 milioni di persone, pari a un terzo di tutti gli occupati.
Fondamentali per la diffusione e l’affermazione del Made in Italy a livello globale, le PMI realizzano all’estero circa un terzo del proprio fatturato, contribuendo a quasi la metà dell’export nazionale. Un dato che appare rilevante soprattutto se confrontato con il 20% relativo alle imprese tedesche e francesi e al 34% di quelle spagnole.
Solo nel 2021, ad esempio, le PMI hanno esportato 219 miliardi di euro, cifra che corrisponde a circa la metà dell’export complessivo, mostrando una crescita media annua del 2,7% tra il 2017 e il 2021 e raggiungendo pienamente il recupero post-pandemico.
Stando alle previsioni SACE, inoltre, questo trend positivo è destinato a rafforzarsi in futuro, tanto che per le esportazioni delle PMI italiane si attende un incremento del 6,2% nel 2024, del 4% nel 2024 e del 3,2% nel biennio 2025-2026.